COMMENTO DELLA DIREZIONE NAZIONALE AIM SULL’INCONTRO MINISTERIALE

DOCUMENTO RISERVATO
(ACCORDO DI SEGRETEZZA*)
 
Al di l  delle comunicazioni di “stile”, molti ci chiedono quali risultati siano stati “portati a casa” dall’importante incontro con il Direttore Generale. Prima di commentare ¨ doveroso ringraziare la dott.ssa Ugenti (Direttore Generale Sanit ), la quale si ¨ dimostrata non solo capace e competente, ma propensa al dialogo e desiderosa di trovare finalmente una collocazione pi¹ precisa agli esercenti l’arte della massoterapia e dell’idroterapia, con una disponibilit  sino ad ora da noi mai riscontrata nell’organo ministeriale.
Siamo sicuri che con questo Direttore Generale, molti dei nostri dubbi o problematiche verranno risolte.
Tornando agli esiti dell’incontro, il primo risultato ¨ stato quello atteso da molto tempo: finalmente AIM e i suoi soci, sono stati non solo ascoltati quali rappresentanti di una categoria che oggi conta pi¹ di 4.500 esercenti (quindi con un peso sociale), ma RESI PARTECIPI di un progetto, ossia quello di contribuire alla individuazione per il futuro, di una figura professionale pi¹ chiara, finalmente collocata stabilmente nel sistema “professioni”, che possa esercitare la massoterapia e l’idroterapia, con le proprie peculiarit , mansioni e prerogative, ben distinte e compatibili rispetto a quelle di altre professioni quali il fisioterapista.
Insomma: ci ¨ stato chiesto a che punto sta la nostra professione in Italia e quale sia in nostro punto di vista! 
Perch©, ¨ palese, che non si possa continuare con una professione le cui competenze debbano essere sempre modellate e rimodellate dalla giurisprudenza, a seconda del caso: ci² non pu² che scaturire o nel pericolo di essere prevaricati o nell’opposto pericolo dell’abuso di professione (anche a volte involontario). 
Ce la far  il Ministero? Si potr  fare? Saranno tutti concordi? 
Ci² ancora non si sa, ma apprezziamo il fatto che se ne parli con noi (e con chi se no?) Tale coinvolgimento, certamente ci onora (finalmente siamo una categoria), ma ci pone anche delle serie responsabilit , sia nei confronti delle altre professioni sanitarie, sia delle Istituzioni stesse.Riteniamo pertanto che da tale incontro siano scaturiti non solo diritti di dire la nostra, ma anche doveri che dobbiamo necessariamente dimostrare di essere in grado di rispettare.
Dal punto di vista dei diritti, le cose poste sul tavolo da parte del direttivo AIM sono sostanzialmente queste:
– Il diritto ad avere una qualifica professionale finalmente conosciuta all’esterno (asl, strutture sanitarie ecc…)
– Il diritto di avere percorsi di formazione univoci e ministeriali
– Il diritto di avere un mansionario pi¹ chiaro e specifico e di poter utilizzare la tecnologia in ausilio al nostro lavoro, magari definendo quali tipi di macchinari sono utilizzabili
– Il diritto di entrare nel sistema sanitario anche pubblico
– Il diritto ad avere una posizione fiscale chiara (esenzione iva e detrazione fiscale) da parte del Ministero della Finanze
– Il diritto di lavorare con le Federazioni sportive, anche in subordine al medico sportivo e al fisioterapista
– Il diritto di occuparsi di wellness senza paura di essere scambiati per estetisti
– Il diritto all’autonomia professionale, con regole chiare per l’apertura degli studi e regole chiarissime su come, in tale caso, debba essere operato il controllo del medico o la collaborazione con il fisioterapista
– Il diritto, in caso di riordino di tale professione, di tutti coloro che hanno gi  ottenuto il titolo di MCB, di mantenere intatta ogni prerogativa gi  assunta ad oggi anche nel caso di future equipollenze o equivalenze 
– Il diritto di ottenere crediti formativi per chi voglia entrare in fisioterapia
 
Questi sono stati i punti messi sul tavolo (anche grazie alle segnalazioni pervenute dai soci) e dicui il Ministero ha preso atto con grande attenzione. Non resta che monitorare ed essere fiduciosi su come il Ministero intender  affrontare tali questioni: per ora noi siamo molto contenti di aver espresso la nostra idea di “professione”.
 
Ma veniamo ai “doveri”, in quanto ¨ ora, anche da parte nostra, di essere seri e ragionevoli:
– Occorre innanzitutto dare atto al Ministero della presa d’atto delle problematiche da noi sollevate e della volont  di risolvere pi¹ problemi possibile, ma la pretesa che tutti siano risolti a nostro favore ¨ utopistica e non ci farebbe apparire come persone serie e ragionevoli: ricordiamoci sempre da che punto siamo partiti nel 2009 (MOS, massofisio non riordinati, scienze motorie senza occupazione, ecc….).
– Al fine di dare voce e soluzione alle nostre pretese, al Ministero, cos¬ come a tutti gli organismi coinvolti, OCCORRE TEMPO e un minimo di fiducia: STOP con le iniziative personali (se c’¨ un problema affrontatelo attraverso l’associazione di categoria o tramite persone competenti); STOP con le richieste al Ministero (che poi hanno sempre le stesse risposte che oggi non servono); STOP con l’assedio alle asl: seguite bene le procedure informandovi prima e leggendo bene le faq, per non creare confusione agli enti.
– Infine: perch© si possa partecipare ad un processo di evoluzione della nostra figura professionale, occorre non solo pretendere, ma altres¬: dimostrare allo Stato la nostra seriet  e la seriet  della formazione ricevuta (quindi basta con i crediti formativi facili – pur legalmente concessi – o scuole che non danno informazioni corrette o corsisti che approfittano di crediti formativi e assenze giustificate per frequentare il meno possibile)ricordarsi che il MCB ¨ una professione AUSILIARIA, che quindi, sia in forma autonoma che dipendente, deve derivare sempre da una forma di collaborazione con una figura sanitaria (prescrizione e controllo), che deve dire se e come intervenire.dimostrare allo Stato che la nostra ¨ una categoria che oggi ha un certo impatto sociale ed economico…. Ecco il punto… senza tale dimostrazione non riusciremo mai ad essere considerati come una categoria degna di attenzione. Ci² non ¨ stato formalmente detto dal Ministero, ma ¨ stato per noi facilmente intuibile tra le righe, cogliendo una chiara richiesta, pur ufficiosa, da parte degli organi Ministeriali: occorre che AIM si adoperi per presentare al Ministero la dimostrazione di chi siamo, quanti siamo e come operiamo …. e ci² va fatto in fretta, al fine di avere una visione dell’impatto economico e sociale di questa figura anche dal punto di vista sociale e fiscale…. Perch© oggi ancora non si sa..! Dove sono gli stimati 4/5.000 professionisti e studenti oggi “in giro”? Come operano (autonomamente o in strutture sanitarie e sportive)? L’istituzione dell’AdMI (albo dei massoterapisti italiani) ha proprio questo scopo: tentare di raggruppare pi¹ professionisti MCB possibile (anche quelli che ritengono di non usufruire dei servizi o delle “lucubrazioni” di AIM) …. ma … insomma … almeno all’albo occorre iscriversi se si vuole dimostrare chi e quanti siamo!
 
Ditelo, cari soci, anche agli scettici! L’ALBO DOVRA' ESSERE UN VERO E PROPRIO CENSIMENTO….. altrimenti ¨ tutto inutile.
Qualche passo avanti, quindi, che, questa volta, appare reale. 
Monitorizzeremo la situazione e vi terremo informati. 
Un caro saluto. 
La Direzione Nazionale
 
* Ricorda: l'accordo di segretezza ¨ stato sottoscritto dai soci ordinari che hanno accesso al sito.    Il mancato rispetto di un accordo di segretezza pu² portare a conseguenze civili e penali.